MEMORIALE
PER LA GLORIA DI DIO E LA PERENNE QUOTIDIANA PREGHIERA
PER TUTTI
I
GIOVANI
"Memento, Domine,
omnium, pro quibus scis et vis me debere orare"
Sotto il
manto della santa Vergine Maria Ausiliatrice dei cristiani e
l’intercessione di S. Giovanni Bosco padre e
maestro di santità giovanile





“Davanti alla Tua mistica presenza
eucaristica, Dio mio, innalzo a Te la mia supplica, e vorrei mi
aiutassi a
sintetizzare 60 anni di grazie nel ministero sacerdotale. Non
permettere che la
mia mente sia condizionata dalla moda transoceanica, che promuove la cancel
culture, fino a cancellare pure l'antico meminisse iuvabit,
cioè, il
piacere di ricordare il passato, ma non tanto per la vanità di
ricordare,
quanto per un eucaristico dovere di ringraziare, per essere grati a Te,
datore
di grazia e misericordia. Come potrei io, o Signore mio Dio, cancellare
il mio
passato, così ricco di doni della tua grazia e della tua immensa
misericordia?
Liberami dall'ingratitudine verso di Te, dimenticandolo, e ricordami,
invece,
Signore Gesù, tutti quelli, defunti e viventi, ai quali mi hai inviato,
senza
mia scelta, e me li hai affidati nell'esercizio del sacro ministero:
sono tuoi
e li hai dati a me, soprattutto i sacerdoti diocesani, i confratelli
salesiani,
le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Volontarie di Don Bosco.
Sento di dover iniziare il mio ricordo
gioioso, per tuo dono, proprio dal primo giorno dell'imposizione delle
mani,
per grazia del tuo Santo Spirito, a Messina, Archimandritato del SS.
Salvatore,
ove sono ritornato più volte, chiamato per predicare e rivivere il
giorno
dell’Ordinazione negli anni giubilari o per conferenze ai confratelli
nell'annesso Oratorio e scuola San Domenico Savio. E a Messina mi hai
fatto
celebrare in Cattedrale la prima Messa, assistito dal monsignor
cerimoniere.
Davanti alla sacra icona della Vergine mi hai ispirato l'impegno di
tenere
memoria di tutte le messe, che per tuo dono, mi avresti concesso di
celebrare,
e così ho riempito questi tre fitti quaderni, che racchiudono giorno
per giorno
l'ineffabile Dolcezza del Tuo Amore. Ti ricordo e affido alla Tua
misericordia
quanti hanno accolto il mio ministero lì, a Messina, presso l'Istituto
Don
Bosco delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ove mi hai fatto iniziare a
celebrare
il secondo giorno dopo l'ordinazione, per la gioia immensa delle suore,
soprattutto di suor Annina Virgona, che mi hanno accolto a cinque anni
nell’asilo di Sant’Agata Militello, e infinite altre volte per ritiri e
celebrazioni. Mi hai chiamato nella parrocchia e in altre chiese a
Giostra,
Annunziata, beata Eustochio, Sant’Anna, Camaro, Paradiso, Pace, San
Clemente.
Mi hai voluto direttore del collegio Salesiano San Luigi, predicatore
di
esercizi per tante categorie di fedeli, allo Studentato teologico San
Tommaso e
al Colle Sarrizzo. Ti ho consolato nelle suore inferme a Valle degli
Angeli, e
non ho rifiutato di svolgere il ministero a San Giuliano, San
Francesco,
parrocchia Maria Santissima di Pompei, soggiorno estivo di Gambarie,
suore
dell'istituto Leone XIII, Caserma dei Carabinieri, Carmine, Clinica
Carmona, Cappella
cimiteriale salesiana.
Ti affido
i miei concittadini di Sant’Agata
di Militello, che mi hanno accolto il 2 maggio dopo l'ordinazione, e
accompagnato in processione trionfale dietro il simulacro di Don Bosco
per le
vie cittadine: sempre sono stati affettuosamente attenti agli incontri
liturgici nella Chiesa Madre, ove mi hai fatto tuo figlio e fratello
col
battesimo e chiamato a predicare innumerevoli volte per invito del
zelantissimo
parroco Padre Antonino Spiccia. Numerosi sono pure accorsi i fedeli
agli
incontri di varia natura nella parrocchia già salesiana del Sacro
Cuore, ove
hai maturato la mia vocazione, insegnandomi a servire la messa, come
allora si
diceva, per invito del direttore Don Francesco Papa, e da dove è
partito il
corteo verso la Chiesa Madre, nella prima messa in città. Mi hai voluto
sporadicamente presente pure nella chiesa di Santa Lucia anche per un
commosso e
grato omaggio all’exallievo giornalista Mario Romeo, e di San
Francesco, per
messe di quartiere e contrade. Ma particolarmente mi hai chiamato
infinite
volte nell'Istituto Zito delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, mio
primo
nido all’asilo, per ritiri e celebrazioni salesiane. Spesso ti ho
raccomandato
nella cappella cimiteriale i miei cari, i maestri elementari Aurelia Lo
Monaco
e Vicari, i sacerdoti, tanti conoscenti e ignoti. A Taormina, ancora
fresco di
sacerdozio, mi hai affidato l'oratorio e la scuola: è stata la mia
prima
destinazione dopo l'ordinazione. Ivi ho potuto costatare l’efficacia
della tua
grazia su uomini politici, che venivano ogni mattina a nutrirsi
dell'Eucaristia
prima dei loro impegni.
Ti ho
ringraziato e lodato per la grande pietà
e devozione nell’accostarsi all’Eucaristia di Aldo Moro, di Giuseppe
Alessi, la
compostezza di Amintore Fanfani, l’umiltà del colossale Konrad
Adenauer, e di
altri politici ancora, tutti in ginocchio col messalino in mano,
assieme ai
ragazzi della scuola. Mi hai inviato all’Ospedale, a San Pancrazio, al
santuario della Madonna della Rocca. Ogni mattina mi affidavi le Suore
Cappuccine del servo di Dio Francesco Di Francia, e mi commuove ancora
il ricordo
di suor Epifania, immobile sul suo lettuccio, che da marzo fino al 7
ottobre inspiegabilmente
si nutrì soltanto di un frammento di Te, Ostia Santa, con le mani
avvolte dal
Rosario. Ti ho pure lodato per la dedizione alla scuola delle suore
Domenicane.
Mi hai
inviato spesso ad Alì Terme per
ritiri ed esercizi alle suore e nella parrocchia; a Polistena in una
occasione,
a Mistretta per il Liceo classico. A Sant’Agata di Militello, ma
soprattutto a Barcellona
Pozzo di Gotto mi hai ripetutamente invitato persino da Roma per i
ritiri alle suore,
quasi trascurate dopo la morte di don Gaetano Conti, e occasionalmente
per animare
gli exallievi dell’oratorio e la parrocchia San Sebastiano. A Cesarò mi
hai fatto
invitare dalle suore in alcune ricorrenze, ma ricordo soprattutto la
gioia
assieme a confratelli dell’Università Pontificia Salesiana,
all’ordinazione
tanto partecipata di don Domenico Saraniti. Mi hai dato la gioia di
celebrare
varie volte nel santuario del Tindari e nella parrocchia di Castelmola
e
Graniti. Alcuni incontri spirituali me li hai regalati a Caltanissetta,
sia per
i salesiani che per le annesse Figlie di Maria Ausiliatrice e gli
studenti del
Liceo classico; a Pergusa per gli esercizi annuali agli exallievi e per
altre
categorie di fedeli. A San Cataldo mi hai dato la gioia di celebrare
per i
giovani del collegio, e di esaminare, sotto la direzione di don
Giovanni
Berretta, il piccolo clero, in gara con tutte le altre case della
Sicilia,
assegnandogli il gagliardetto, e di celebrare pure alla Mercede. Anni
dopo nella
sala comunale, per tuo invito, ho tessuto l’elogio di Don Calogero
Riggi,
insigne umanista, per il quale avevo pubblicato il grosso volume Epistrophe.
Tensione verso la Divina Armonia. A Riesi mi hai fatto chiamare
prepotentemente da Don Papa Francesco, mio primo energico direttore
nell’oratorio di Sant’Agata Militello, mi hai fatto predicare le tue
sette
parole dette in croce, nella matrice, e molti anni dopo mi hai fatto
ritornare
per il cinquantesimo di sacerdozio del concittadino don Biagio Lazzara
nella
chiesa del Rosario, gremita all’inverosimile.
Catania è
stata, prima di Roma, la città
in cui maggiormente hai voluto esercitassi il ministero, trasferendomi
da
Taormina ad anno scolastico inoltrato, per colmare una lacuna che aveva
messo
in difficoltà l’esercizio di autorità dell’ispettore, e anni dopo,
ancora ad
anno inoltrato, da San Gregorio, per
succedere coi titoli professionali
adeguati, conseguiti qualche mese prima, al preside e grande oratore
don
Gaetano Gemmellaro, deceduto improvvisamente il primo aprile. Il campo
di
lavoro che mi hai affidato è stato immenso, dal collegio San Francesco
di
Sales, e chiesa annessa, al liceo Don Bosco, le suore della cucina, la
Colonia
don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, le consacrate e la
parrocchia
Chiesa-Mondo al Borgo, quaresimale nella chiesa francescana di Santa
Maria di
Gesù, ritiri all'ospedale, clinica Russo, ritiri ed esercizi ai
salesiani e suore
di Barriera, Carmelitane al Canalicchio, pensionato di via Caronda, e
persino
sull' Etna, per la Madonnina della neve, che mi ricordava il 5 agosto
del 1953,
quando non ancora quattordicenne ho fatto ingresso in prenoviziato. Mi
hai pure
inviato nella parrocchia di Nesima, nella frazione Cerza di S.
Gregorio, Suore
Cappuccine, in Cattedrale, in Via Dusmet, al San Filippo Neri Nuovo e
Vecchio,
a Santa Maria della Salette, invitato ancora dal parroco mio primo
direttore
Don Francesco Papa. Mi hai chiamato a far sentire la tua voce nella
parrocchia di
San Leone, di San Domenico, nell’istituto Leonardo da Vinci dei
Fratelli delle
Scuole Cristiane, in quello del Sacro Cuore delle Suore di Sant’Anna,
nell’annessa scuola media dei Rogazionisti. Ti ringrazio ricordando con
infinita gratitudine l’intelligente collaborazione ai convegni sulla
scuola, della
economa della Federazione, Suor Antonietta Cordova, che mi hai posto
accanto
per tanti anni, e di Suor Giuseppina Rapisarda, che mi hai dato come
diligente autista.
A San
Gregorio di Catania mi hai inviato
come catechista dei chierici e docente di lettere, per sanare col
fervore del
mio sacerdozio ancora novello, quel periodo quanto mai turbolento nella
formazione dei giovani confratelli, con molte defezioni e smarrimento
anche dei
superiori. Hai voluto che prestassi il mio servizio in Parrocchia,
l'Immacolata, Sant’Antonio. A Viagrande mi hai fatto conoscere giovani
difficili; a S. Giovanni La Punta mi hai invitato a predicare la novena
per la
festa di San Sebastiano; a Trecastagni per le suore, ad Aci S. Antonio
nell'oasi, a Palagonia per le feste organizzate in più occasioni dalle
Figlie
di Maria Ausiliatrice, così pure a Biancavilla. Ad Acireale,
occasionalmente
presso i Monaci di S. Anna, e mensilmente all'istituto Santonoceto e S.
Benedetto mi hai inviato per ritiri, conferenze, esercizi spirituali.
Mi hai
fatto incontrare pure nei ritiri quaresimali i giovani del Liceo dei
padri Filippini e
quelli del Liceo scientifico statale per una esperienza didattica in
latino
vivo.
Mi hai fatto toccare con mano la grazia che riversavi nei tuoi fedeli
in
occasione dei numerosi esercizi spirituali che mi hai affidato per i
confratelli, le Figlie di Maria Ausiliatrice, gli exallievi, allora
sostenuti dall’entusiasmo
dell’avvocato Magnano, a Zafferana Emmaus.
Con molta
sofferenza, terminato il servizio
all’Università Pontificia Salesiana di Roma, mi hai accolto a S.
Alfio, casa Tabor, tra continui terremoti e piogge di ceneri
vulcaniche,
idealismi e velleitarie forme di rinnovamento della vita religiosa. Tu
solo hai
potuto sostenermi, e lo ricordo per ringraziarti di avermi fatto
coraggio, in
tanta desolazione, preparandomi ad accogliere
il tuo duro dono di infermità permanente. Ma i frutti ivi e da lì
irradiati certamente ti
hanno
consolato, anche per la spola accollatami con Zafferana Emmaus,
Puntalazzo e la
matrice, cui si sobbarcava come autista pure il pio confratello laico
Giuseppe Leanza.
Mi hai chiamato per mezzo dei parroci e sacerdoti amici o ammiratori, a
predicare a Galati matrice, a San Fratello nella parrocchia di San
Nicola, a
Naso in contrada Feudo, a Milo nella matrice, a Pedara per i salesiani,
a Patti
nella cattedrale e da Roma a Sant’Ippolito. Hai voluto che mi
impegnassi a
predicare a Nunziata, a San Martino delle Scale, a Frazzanò in varie
feste
patronali, sia in matrice che a san Lorenzo.
A
Palermo mi hai chiamato all'esordio
della mia vita religiosa nell’orfanotrofio di Santa Chiara,
occasionalmente al
monastero San Paolino delle benedettine, poche ma insuperabili
nell’eseguire i
canti gregoriani, nella parrocchia San Tommaso, San Giorgio dei
Genovesi, nell’incantevole
cappella Palatina, nel seminario, a San Francesco di Assisi per le
nozze di
exallievi, a Ranchibile, prima invitato per ritiri ai confratelli e da
Roma per
esercizi spirituali al popolo, e ora, invalidato fisicamente, mi rendi
disponibile per tutti, nelle liturgie domenicali e feriali,
penitenziali e
devozionali, che trasmetto in streaming
per la condivisione con parenti
e
fedeli lontani o impediti. Nell’Istituto salesiano di via Sampolo mi
hai
chiamato a dirigere e moderare il momento di forte travaglio
istituzionale ed
esistenziale, senza trascurare l’annessa parrocchia di Maria
Ausiliatrice. Mi
hai dato molta grazia e consolazione spirituale nel ministero
plurimensile alle
5 comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che ho dovuto ora
interrompere ingravescente
aetate, a Cruillas, a Santa Teresa alla Kalsa, già in occasione
del III
convegno di Cultura e Lingue Classiche, organizzato da Roma al Jolly
Hotel, col
patrocinio del presidente della Regione Siciliana Dott. Rosario
Nicolosi,
dell’Assessorato regionale e del Comune di Palermo, col prezioso aiuto
del
dott. Salvo Taormina, sia per occasionali inviti a cui dovevo
doverosamente
rispondere. Mi hai dato forza per accoglierti a San Michele, Spirito
Santo, a San
Salvatore, alle Ancelle, a Don Orione, Bocconiste, Parrocchia San
Luigi. A Gesù
Adolescente mi hai inviato per ritiri mensili ai confratelli. Mi hai
fatto
esercitare il ministero nella parrocchia della Sacra Famiglia, nella
Cappella
Dame, nella parrocchia Notarbartolo e in quella di Gesù Giuseppe e
Maria. A
Palazzo delle Aquile mi hai invitato nel giubileo del cinquantesimo di
sacerdozio. A Baida pure mi hai affidato tante anime nella casa di
ritiro; a
Cefalù nella cappella dell'ospedale S. Raffaele; a Gibilmanna nel
santuario; a
Bagheria più volte nei corsi di esercizi spirituali presso l'istituto
delle Bocconiste;
ad Altofonte per le feste salesiane organizzate dalle Figlie di Maria
Ausiliatrice, a Termini Imerese nella chiesa S. Carlo, e a Bisacquino
alla
presenza del cardinale Romeo nella matrice.
Qui
per l’affettuoso invito dell’exallievo
professore Nicola Filippone, mi hai dato la gioia di rivedere il
cardinale
Angelo Amato, mio compagno al liceo e collega all’Università, nonché
commensale
in Vaticano con S. Giovanni Paolo II. A Carini diverse volte mi hai
fatto
guidare ritiri per le consacrate volontarie. Quanta grazia e quanti
ricordi,
anche se non tutti, che mi mettono in ginocchio e mi pongono
l'interrogativo:
ho vissuto quello che predicavo e amministravo? Pietà di me, o Dio, per
la mia
presunzione, ma Tu supplivi la mia debolezza.
A
Marsala e Trapani mi hai chiamato nella
casa salesiana per celebrazioni giubilari e incontri formativi. A Gela
mi hai
dato voce in parrocchia e al liceo classico Eschilo, mi hai onorato del
premio
letterario e cittadino. Mi hai fatto pure incontrare le suore. Ad
Agrigento mi
hai voluto nella concattedrale, per tanti ritiri alle suore, agli
exallievi
soprattutto, sotto la presidenza entusiastica del professore Scaglia e
dell’indimenticabile
ingegnere Mario Li Causi. Ricordo pure la gioia che mi hai dato nella
festosa concelebrazione
col novello sacerdote don Pasquale Sanzo. A Caltagirone mi hai fatto
incontrare
i ragazzi del collegio e le suore. Indimenticabile a Siracusa il
piacere che mi
hai dato di celebrare in Cattedrale il cinquantesimo sacerdotale di
mons.
Pasquale Magnano, assieme alla facoltà di lettere dell' Università
Pontificia
Salesiana, al santuario della Madonna delle Lacrime, ai cappuccini,
all'arcivescovado, ove Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Costanzo mi
assegnò la
stanza che ospitò San Giovanni Paolo II, per le giornate di
aggiornamento
liturgico al clero della diocesi. Non posso dimenticare le grazie che
mi hai elargito
a Noto nei diversi impegnativi incontri anche come presidente della
F.I.D.A.E.,
a S. Domenico, in cattedrale, nella casa delle suore, a S. Maria della
Scala. A
Palazzolo Acreide tante volte mi hai chiamato per mezzo dell’amico
cardinale Francesco Carpino, amorevolmente e
imperiosamente assistito dalla sorella Concettina, per incontri a San
Paolo,
l'Immacolata, S. Lucia, S. Antonio. Per lui mi hai fatto venire da Roma
per
commemorarlo in Cattedrale a Palermo alla presenza di tutto
l’episcopato siculo,
quando fu inaugurato il suo monumento. A Pozzallo nella chiesa del
Rosario e
nella matrice; a Pachino per alcuni anni in quaresima al SS.
Crocifisso, alla
matrice, ai SS. Angeli, in diverse zone per gli infermi: quanti, ma
quanti si
avvicinarono mentre stavo davanti alla porta della matrice in piazza,
colpiti
dalla tua grazia! A Troina Oasi mi hai chiamato quasi abitualmente per
esercizi
spirituali e ritiri alle volontarie, alla cittadella, in radura, alla
S.
Famiglia, in Cattedrale; ad Alcamo per esercizi quaresimali e ritiri
dei
confratelli. A Montalbano sia a Santa Maria per la benedizione di una
nuova
campana sia all’Assunta per il giubileo della basilica, mi hai dato la
gioia
del ricordo perenne scolpito sul bronzo e su una lunga lapide
commemorativa, in
latino, che porta la mia firma. A Lercara Friddi quasi ogni mese hai
voluto che
guidassi i ritiri mensili dell'Associazione dei Devoti di Maria
Ausiliatrice,
nella matrice, e gli esercizi spirituali all'oasi dell'artista e
vulcanico
parroco padre Cassata.
Mi
hai chiamato anche a Cersosimo e S.
Paolo Albanese, tra pochi abitanti, ma tantissima fede e attaccamento
alla
liturgia bizantina; mi hai chiamato a Cassano Murge per esercizi
spirituali
alle suore; a Castellammare per i salesiani, a Giffoni Val Piana per i
fedeli
della parrocchia San Lorenzo, S. Giovanni, la matrice. A Bari e a
Taranto per
salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice. A Vico Equense per convegno,
a Bormio
nella chiesa di SS. Gervasio e Protasio, a Lanzara di Castel San
Giorgio nelle
chiese di San Biagio e San Michele. A Capri, in S. Maria della Libera,
hai
voluto che celebrassi la novena dell'Immacolata. A Carrara mi hai
voluto per presentare
nella sala del comune i valori della cultura classica innervata sulla
cristiana
presenti nel volume da me curato delle tragedie greche tradotte da
Giuseppe Vangelisti.
A Castrovillari nella chiesa di S. Girolamo, a Siena nella certosa, a
Giano
dell'Umbria in abbazia mi hai voluto per ritiri e celebrazioni. A
Capoliveri,
Rio Marina, per due stagioni estive hai voluto supplissi il parroco. Ai
Campi
Flegrei mi hai chiamato per esercizi al clero, a Monteflavio in
parrocchia.
Dona riposo eterno ai medici, agli infermieri, agli infermi, che mi hai
dato a
Genova, nel policlinico San Martino, diretto dal primario concittadino
Salvatore Valenti.
Lunghissimo
è l'elenco delle comunità di
Roma, ove mi hai chiamato o invitato per ministero, accolto
affabilmente dal
siciliano Don Armando Cuva e dal preside del Pontificium Institutum
Altioris Latinitatis, Don Sergio Felici. Hai voluto che
iniziassi
dalla tomba di
S. Pietro in Vaticano, con gli studenti della Facoltà, nel XXV della Veterum
Sapientia e Latinitatis Studia, poi nella cappella di
San Colombano,
in quella lituana, all'altare di San Pio X. Ti ricordo disordinatamente
i
fedeli che mi hai affidato delle chiese di Cristo Re, Gesù Bambino,
Sacro Cuore
di Maria a piazza Euclide, invitato dal latinista claretiano spagnolo
padre
José Mir, e una volta per presiedere le esequie di stato del capo della
polizia
Angelo Vicari, mio concittadino, per doverosa personale gratitudine e
in
rappresentanza di tante famiglie prontamente ed efficacemente da lui
soccorse.
All’istituto
Gerini mi hai fatto celebrare
il XXV giubileo sacerdotale con Monsignor Domenico Picchinenna, già
arcivescovo
di Catania, il Cardinale Opilio Rossi, assistenti, il concittadino
magistrato
di cassazione Angelino Valenti, diacono, e i concittadini romanizzati.
Mi hai
inviato a Santa Chiara, ai Parioli, a Sant’Ignazio molte volte per la
gioia
degli studenti, visitando le stanze del collegio ove visse San Luigi
Gonzaga e
San Roberto Bellarmino, nella cui chiesa mi hai dato la gioia di
presentare l’operetta
ascetica De Gemitu columbae da me tradotta.
Mi
hai chiamato
per
ministero a San Giovanni Leonardi, Nostra Signora Valme, Settecamini,
Santa
Costanza, Casale di Spizzichina, San Pietro in Montorio, ogni domenica
allo
smistamento scalo di Fidene, Sant’Andrea Castel Decimo, San Giuda,
Priscilla,
Colle Salario, Sacro Cuore a Termini, suore Sacro Costato di Casal dei
Marmi, a
Casal Boccone, Santa Maria degli Angeli per la domenicale liturgia in
lingua
latina e commemorazioni varie religiose e civili, invitato dal
siciliano monsignor
Salvatore Giuliano. A San Policarpo e Ponte Mammolo, occasionalmente,
nella comunità
dell’Università Pontificia Salesiana, abitualmente, mi hai voluto
riferimento
spirituale per confratelli e studenti, giovani e anziani. A Santa Maria
della
Speranza, poche volte, a Santa Maria Maggiore, come pellegrinaggio
della
Facoltà al monumento di San Pio V, e ancora Santa Sabina, La Storta,
Santa Maria
Domnica, la Casa Generalizia alla Pisana, una volta anche per ritiro al
Consiglio Generale, e servizio dei confratelli, in quella delle Figlie
di Maria
Ausiliatrice, quasi settimanalmente, al Centro Internazionale Maria
Ausiliatrice,
le suore di via Dalmazia, la Volpicella, le Suore rosminiane, le Suore
della
Divina Provvidenza in via Montegennaro mensilmente per tre anni, a
Santa Gemma,
parrocchia anche dei miei concittadini, al Borgo don Bosco,
Passioniste, Suore in
via Passo del Furlo, Prati, Figlie della Chiesa, Santa Maria in
Cosmedin,
Spirito Santo e curia generalizia dei Gesuiti, in aiuto cibernetico al
latinista Padre Vallejo, ove mi hai edificato alla mensa frugale cui
serviva
padre Spadaro, alunno meraviglioso del collegio San Luigi, quando vi
prestavo
il servizio di autorità. Mi hai fatto celebrare a Santa Maria delle
Mole, al Vivarium
mi hai messo in contatto col latino vivo con giovani studiosi di
diversi
continenti. A Sant’Ugo molte volte mi hai fatto invitare dal tuo servo
parroco,
al Policlinico Umberto nella cappella, rifugio degli ammalati, al
santuario del
Divino Amore tante volte con gli studenti, presso i missionari del
Sacro Costato, le Suore del Divino Zelo, Villa fraternitas,
Santa
Monica, al Tufello,
Santa Croce, ospedale San Pietro, San Giustino, Prima Porta, al
Laterano, Villa
Flaminia, Aeroporto, clinica Valle Fiorita, San Filippo alla Pineta
Sacchetti,
una volta anche per presiedere le esequie di stato del generale
Giuseppe Turinese,
amico da Palermo. Cinecittà, Villa Spada, Suore di Santa Maria di
Bergamo, San
Giacomo al Corso, Santa Maria Maddalena de' Pazzi, San Tarcisio, San
Giovanni a
Porta Latina, Spinaceto nella parrocchia S. Giovanni Evangelista, Suore
della
Beata Vergine di Cremona, sono stati i campi dove ti è piaciuto
inviarmi. Non
voglio sottovalutare l’impegnativo ruolo che mi hai chiamato a svolgere
all’Augustinianum,
nei tanti annuali convegni, e al Marianum per corsi
accademici agli
studenti. Mi hai invitato numerose volte a Santa Croce e al Liceo
Virgilio per incontri
con gli studenti: per tutto e tutti ti rendo grazie. Tu mi hai inviato,
Tu mi
hai aiutato ad annunziarTi.
A
Rocca di Papa mi hai chiamato a
collaborare con padre Antonino Spiccia per ritiri alle Comunità
Ecclesiali di Base;
per eventi a Frascati, a Sacrofano nella domus fraternitatis,
ad Anzio in
Santa Maria del Carmelo, a Grottaferrata S. Matteo, a Genzano, a
Caserta nel
mirabile santuario di Maria Ausiliatrice. Per esercizi spirituali mi
hai voluto
a Greccio nel francescano ricordo del primo presepe. A Capua hai voluto
che
approfondissi alcuni aspetti di Mariologia e fossi convocato dal
comitato per
la pubblicazione della nuova edizione italiana delle operette
spirituali di San
Roberto Bellarmino, voluta dal vescovo Luigi Diligenza; ad Arliano di
Lucca mi
hai dato tanti confratelli nella casa per esercizi. Ad Assisi mi hai
guidato
molte volte, per diversi anni, sia alla Porziuncola, che alla basilica
di San
Francesco con gli allievi dei corsi estivi di latino e italiano per
stranieri.
Saltuariamente mi hai inviato ad amministrare la tua parola a
Monterotondo
cattedrale, Aprilia SS. Pietro e Paolo, Ariccia matrice, Genzano in
casa
salesiana e cimitero. Indimenticabile la messa a Castel Sant’Elia in
Santa
Maria ad rupes. A Tivoli molte volte mi hai chiamato per
ritiri ed
esercizi nella casa madre delle Oblate del Sacro Cuore, fondate dal
siciliano
venerabile Monsignor Giuseppe Cognata, per zelante invito della
concittadina
suor Carmelina Fontana. A Casali di Mentana e a Mentana San Nicola,
Castello, Santa
Lucia, mi hai voluto unire alla diaconia dei concittadini Fabio molte
volte in
parrocchia. A Curti di Salerno in San Pietro, a Rosarno presso le
suore, a
Terni dalle carmelitane e infine a Gualdo Tadino mi volesti per
esercizi
spirituali agli exallievi: proprio qui nella matrice mi hai fatto
scoprire il
quadretto della Vergine Maria, Buona Pastora, che mi ha ispirato a
scrivere il
volumetto in suo onore. A Cassano Murge all’oasi Santa Maria mi hai
fatto
dettare esercizi spirituali alle suore; a Martina Franca per le Figlie
di Maria
Ausiliatrice. A Milano mi hai concesso di celebrare in rito ambrosiano
a S.
Ambrogio, al Savio, a Cristo Re per circa un mese. A San Salvatore mi
hai chiamato
e aiutato per i tre corsi molto partecipati e apprezzati per due anni
consecutivi di esercizi alle suore e così a Pella con la visione
dell'Isola di
San Giulio, per diversi corsi sempre per le suore. A Bologna istituto
salesiano, San Domenico, san Luca mi hai inviato per incontri
spirituali, a Belvedere
Marittimo per la novena o il triduo per tre anni a Maria Santissima
delle
Grazie, all’Assunta, al S. Rosario. A Montesilvano Marina, Pescara,
Casoli di
Atri, Brecciarola soprattutto, quasi mensilmente per molti anni hai
voluto che
incoraggiassi con ritiri ed esercizi le fervorose Suore dei SS. Cuori,
e a
Chieti cattedrale, hai ispirato il vescovo mons. Bruno Forte a donarmi
firmata
l’ultima sua fatica pastorale. A Somma Lombardo mi hai chiamato a
celebrare in
rito ambrosiano a Sant’Agnese, San Bernardino, Orsoline, lazzaretto,
per eventi
familiari. Ad Albenga, Col di Nava, Sondrio in varie circostanze, ma
particolarmente a Caselette mi hai fatto invitare da don Geremia Della
Nora per
tre corsi di esercizi ai confratelli. A Vasto dai Salesiani, ma
specialmente a
Santa Maria maggiore mi hai dato ispirazione nella memoria del mio
amico
d’infanzia il notaio Aldo Lo Iacono. A Subiaco sia a San Benedetto, sia
a Santa
Scolastica ho toccato con mano l’effusione del tuo spirito. Ad Ancona
hai
voluto che predicassi per gli exallievi, ospitato nella foresteria
dell'esercito. A Serra San Bruno mi hai inviato per la quindicina di
settembre
all'Addolorata, e a Morlupo presso i rogazionisti. A Torino Casa Madre
hai
voluto predicassi il mio primo corso di Esercizi su ordine di don
Amedeo Verdecchia
ispettore, e a Gressoney tre corsi, a Valsalice un corso per i
confratelli,
dandomi in premio, per la benevolenza del sindonologo don Luigi
Fossati,
di vedere
aperte le porte della cattedrale per ammirare il tuo volto sfigurato e
impercettibile, che ho avuto poi la gioia inattesa di confrontare col
tuo sacro
volto di Manoppello: come potrei dimenticare tanta grazia? All’istituto
Agnelli
hai voluto tenessi un corso per le suore, ad Arezzo un corso a Santa
Maria
della Pieve, a Gaeta San Biagio un ritiro; a Pompei Santuario e
all’arcivescovado un corso di esercizi al clero, in presenza edificante
del
vescovo. A Verona, via Provolo per 15 giorni e poi mi hai inviato per
un corso
per confratelli nella casa estiva di Erbezzo al confine; a Torre
Annunziata, a
Taranto e a Bari mi hai chiamato per esercizi alle suore, a Noci per un
corso a
Santa Maria della Scala, a Loreto per tre corsi nella Casa di
spiritualità, chiamato
dal pio Don Geremia della Nora. Nella Santa Casa ti ho affidato la
mamma in fin di vita.
A
Barcellona di Spagna mi hai fatto gustare
la spiritualità emanante dalla monumentale Sacra Famiglia; a Pforzheim
Bretten
Sankt Laurentius e Bauss Kirke, mi hai chiamato per gli immigrati, su
invito di
don Santi Mangiaratti; a Wien e a Linz per doverosa partecipazione al
funerale
della mamma del vescovo Schwarz, già docente della Facoltà, al quale
avevo inviato
una preziosa casula da Assisi, perché la indossasse nel giorno del suo
ingresso
in diocesi. A Winterthur mi hai fatto celebrare nella missione
cattolica anche
in tedesco. A Lourdes mi hai onorato per un modesto contributo al
convegno mariano.
Un
dono speciale mi hai dato in Terra Santa,
dal 24 agosto al 7 settembre 2009, facendomi presenziare la
liturgia
a Nazareth, nella basilica dell'annunciazione, nella casa di
S.Giuseppe, nella chiesa di S.Gabriele e di Gesù Adolescente. Ti ho
reso grazie per la
coraggiosa presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice. A Cafarnao mi
hai riempito di serena letizia ascoltando la tua parola nella Sinagoga
fattasi Eucaristia nel memoriale di Pietro. Con lui ho fatto la
traversata del Lago di Gennesaret, fortunatamente senza la tempesta di
cui ascoltavamo la lettura evangelica e consumando il pranzo al kibbutz
di Ein Ghev ho pensato alla pesca miracolosa e ai due pesci per pagare
la tassa col tuo Apostolo a cui mi hai ricordato mentre ero a Cesarea
di Filippole che hai dato chiavi e spontaneo come a lui ho confessato:
"Tu sei il Cristo". A Jardenit ti ho rinnovato le promesse battesimali
e a Nain mi è venuto spontaneo pregarti per le madri sofferenti per le
disgrazie dei figli.
Mi hai fatto risuonare con altra voce il tuo insegnamento sul Monte
della Beatitudini, nell'Eucaristia al Tabor nella Chiesa della
Trasfigurazione. A Cana è stato un piacere bere il vino in tuo onore. E
poi presiedere nella Chiesa della moltiplicazione dei pani, ad Ain
Karim nella Chiesa della Visitazione, a Dalmaruta,
al Cenacolino, a Gerusalemme nel Patriarcato latino, alla Dormizione,
soprattutto
al Santo Sepolcro, sulla tua tomba, con la gioia di proclamare
dallasoglia la
Tua risurrezione ai commossi fedeli presenti; alla grotta dell'arresto.
Ad
Emmaus Latroum e Nicopoli dei trappisti mi hai fatto sentire tra i
due
discepoli. A Betania nella chiesa presso la tomba di Lazzaro mi hai
risvegliato propositi quatriduani e poi al Monte Sinai, Santa Caterina,
dal
Morgenland hotel mi hai fatto gustare la lunghissima scala, ridotta ai
33 gradini
degli anni della tua vita da San Giovanni Climaco. Quante celebrazioni
a
Piano Elia campo dei pastori vicino Betlemme, a Cafarnao memoriale di
Pietro, al
Monte delle beatitudini, a Tabga! Quanta gioia mi hai dato a presiedere
qui
l’Eucaristia dove Tu hai promesso il Pane di vita su quella spianata
verdeggiante
che si rispecchia nel lago, con la commossa partecipazione di un
sacerdote
ucraino, presago degli scismi e delle lotte del suo paese.
Col
mio stentato inglese, senza flessioni
dialettali siciliane,
come
dicevano, mi hai inviato a Oxford, per i convegni patristici e a
Cowley, parrocchia,
domenicani, Gesuiti, ospedale. A Dartford Saint Vincent, Oratory, Joyce
Green,
per tre estati mi hai fatto ministro del tuo amore. A L'viv, Santa
Maria Ausiliatrice,
mi hai unito alla gioia dei confratelli salesiani, che mi hanno
procurato un
pugno di terra da portare nel cimitero di Sant’Agata di Militello, in
memoria
del mio padrino di battesimo, ivi scomparso nei giorni della tragica II
guerra
mondiale. Negli Stati Uniti a Cleveland Holy Rosary mi hai fatto
incontrare
oriundi concittadini, a San Francisco casa salesiana lontani parenti. E
poi la
lunga trasvolata della Siberia per raggiungere l'università di
Hangzhou, col
sottofondo musicale della Grande Pasqua Russa. Per mia gioia e stupore
mi hai
fatto incontrare a Shangai nella Cattedrale il vescovo in comunione con
Roma,
condividendo la gioia pasquale davanti ad una moltitudine di attenti
fedeli. Mi
hai preparato a Pechino la stanza ove aveva alloggiato il primo
astronauta
cinese, e mi hai fatto incontrare per caso ragazzi meravigliosamente
spontanei,
che uscivano da scuola desiderosi di scambiare qualche parola in
inglese:
potevo dare qualche ricordino che avevo a portata di mano, ma il timore
che
potesse essere male interpretato da occulti agenti, ha fermato la mia
mano, ma
Tu li ricordi tutti e sulla Grande Muraglia Ti ho pregato di chiamarli
al tuo Amore. Anche in
Vaticano mi
hai voluto per ritiri alle fervorose suore di Madre Teresa di Calcutta.
Eccoti, Signore, il semplice, arruffato e
incompleto, ma sempre gioioso, ricordo delle Tue numerosissime grazie,
e degli
incontri con le anime, che ho potuto elencare scorrendo i quaderni ove
ho
segnato le messe da 60 anni. Sai che non ho mai per tua grazia chiesto
e fatto ferie
e anni sabatici, e tutti questi corsi ritiri conferenze convegni sono
stati
espletati nei mesi estivi o in giorni liberi da impegni didattici. Così
Ti ho
visitato in tantissime persone, aperte ad accoglierti, e mi hai sempre
confortato
con la tangibile Tua presenza. Tu ricordi tutte e tutti, e io ti sono
grato perché
mi hai fatto accogliere sempre e in ogni
luogo, ma sento la necessità di chiederti perdono per le umane mie
fragilità”.
Sia
dunque per
questi
miei-tuoi 60 anni di ministero sacerdotale gloria a Te,
Padre del
Signore
Nostro Gesù Cristo,
che ci consoli in ogni nostra tribolazione,
perché
anche
noi possiamo consolare tutti coloro che si trovano in ogni genere di
afflizione.
E benedetto sia Tu, Salvatore nostro,
che ci hai redenti
con il tuo
sangue.
E lode sia a Te, Spirito Santificatore:
per opera tua il Verbo
si è
incarnato nel seno verginale di Maria Santissima,
guida materna nel
cammino
verso il Cielo, ove canteremo in eterno
la divina e ineffabile Tua Misericordia.
AMEN
! ALLELUIA !
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